Ci sono momenti di una stagione in cui arriva il momento di fare sul serio. Negli ultimi anni abbiamo sempre sentito la solita storiella “Il campionato si decide da Aprile in poi“, come se tutto ciò che venisse prima sia ininfluente o abbia un peso meno importante dello sprint finale.

Il destino ha voluto che quest’anno questa storiella si rafforzasse come non mai, non solo grazie alle 7 partite disputate ad Aprile, complice anche il recupero contro l’Avellino, ma anche a causa di un finale di stagione che, ad inizio campionato, in molti avevano definito “da thriller” e che, fino a qualche settimana, fa i più pessimisti consideravano come “la pietra tombale dei nostri sogni”, prevedendo che ne saremmo usciti con le ossa rotte e, tra Foggia, Palermo, Perugia, Parma e Carpi, con soli 3/4 punti in saccoccia complice una squadra poco entusiasmante, poco propensa al gioco e, soprattutto, con “poche palle“, la solita solfa che si ripete ogni anno quando le cose cominciano ad andar male.
Uno dei motivi che hanno spinto i “tifosi” ad allontanarsi dalla squadra nel corso della stagione è stato proprio il cammino molto altalenante della squadra, anche grazie ai risultati poco entusiasmanti contro le più piccole della categoria e le sonore batoste rimediate contro l’Empoli e contro il Venezia, 4 mesi fa, che non hanno mai permesso il salto di qualità di questa squadra che, dopo il primo posto rimediato nel derby contro il Foggia, ha sempre perso i match clou per dimostrare la propria superiorità.

In tutto questo ci sono due numeri molto importanti, l’1 ed il 16, che solo adesso qualcuno sta considerando (e l’articolo della Gazzetta del Mezzoggiorno di stamani ne è la riprova) e che effettivamente dimostra come questo Bari abbia avuto qualche battuta d’arresto solo grazie all’imprevedibilità del campionato, la stessa imprevedibilità che spinge molti tifosi e addetti ai lavori a pensare che questo sia uno dei campionati più scarsi della storia della Serie B solo perché non ci sono squadre che si sono imposte sulle altre (ovviamente tralasciando l’Empoli). 1 e 16.
In questa infatti “scarsa” Serie B, il Bari è riuscito, nelle ultime 16 partite, a perderne  (malamente) soltanto una, quella di Ascoli, inanellando una serie positiva che solo l’Empoli di Andreazzoli è riuscita a battere e che persino le squadre più in forma del girone di ritorno non sono riuscite a perseguire.
La squadra di Grosso infatti, pur non eccellendo più nella manovra come faceva nel girone d’andata, ha trovato la continuità tanto sperata nei primi mesi del campionato che gli ha consentito di andarsela a giocare ad armi pari alla Favorita, campo storicamente ostico, contro la squadra definita da tutti “la schiacciasassi del campionato” che, seppur con qualche defezione, poteva contare su giocatori del calibro di Coronado, Trajkovski, Rispoli e CHochev, di “schiantare” la squadra più in forma del campionato (dopo l’Empoli) nel girone di ritorno e di potersi andare a giocare un posto importante ai Play Off nella gara più delicata di questo sprint finale, a Parma, quella squadra da sempre considerata la “bestia nera” dei biancorossi.

Tutti, pur non volendolo ammettere per scaramanzia, sapevamo che questa sarebbe stata, probabilmente, la partita più delicata del campionato, vuoi per la caratura delle due squadre, vuoi per l’importanza di una partita del genere e vuoi per il fatto che il calendario ha deciso di “regalare” questo big match alla penultima giornata, ed il fatto che in città, almeno per una settimana, si torni a parlare dei biancorossi non può essere che un orgoglio per quei ragazzi e quell’allenatore che, alla loro prima esperienza a Bari, hanno “assaporato” la tipica piazza del Sud buona ad esaltarsi nei momenti migliori quanto a deprimersi nei momenti più difficili a cui si sono aggiunte le varie vicissitudini societarie che tutti ben conosciamo.

“Da mò vale!” perché ora comincia il bello.
“Da mò vale!” perché adesso ci si può giocare le ultime cartucce a disposizione sperando in un piazzamento migliore nella griglia dei Play Off con meno patemi e con più “spregiudicatezza”;
“Da mò vale!” perché nonostante statistiche e il passato ci siano avversi possiamo giocarcela ad armi pari contro una squadra che, seppur forte, non è imbattibile.
“Da mò vale!” perché abbiamo dimostrato a tutti, ma soprattutto a noi stessi ,che siamo lì, a due punti da loro, non a caso e che il fatto che siamo stati per quasi tutto il campionato in zona Play Off non è frutto solo di fortuna o di una Serie B talmente scarsa in cui nemmeno le più quotate sono riuscite ad esprimersi al massimo;
Da mò vale!” perché adesso è il momento di fare sul serio, sugli spalti ma in campo, per cercare di perseguire un sogno che soprattutto i bambini, che nella loro ingenuità amano incondizionatamente la squadra, meritano di vivere;
“Da mò vale!” perché chi meriterà avrà la meglio ma anche chi uscirà sconfitto non dovrà avere rimpianti!

Un po’ di statistiche Pre-Match

Nelle ultime 5 gare il Bari ha racimolato 9 punti grazie a 3 pareggi e 2 vittorie (entrambe interne). Stessi punti per il Parma che, però, ne ha vinte 3 cadendo per due volte, anch’esse entrambe in trasferta.

In casa il Parma ha vinto 11 volte, pareggiando 6 volte e perdendo solo 3 volte per un totale di 39 punti guadagnati. L’ultima sconfitta interna degli Emiliani risale al 14 ottobre del 2017, 0-1 contro il Pescara. Lo score contro le prime 7 della classifica è positivo: 2 vittorie arrivate contro Palermo e Frosinone nel giro di 5 giorni (2 aprile e 7 aprile), 3 pareggi arivati contro Perugia, Venezia e Cittadella ed una sola sconfitta contro l’Empoli.

In trasferta il Bari ha vinto 5 volte, pareggiando 8 volte e perdendo 7 partite. L’ultima vittoria esterna del Bari risale al 2 aprile con i biancorossi vittoriosi per 2-1 sul campo dell’Avellino. Lo score in trasferta contro le prime 7 del campionato è negativo: solo una vittoria, il 16 dicembre, contro il Perugia, due pareggi, a Cittadella e Palermo, e 3 sconfitte di cui, Empoli, Frosinone e Venezia, di cui solo una nel girone di ritorno.

Il Parma è la squadra, insieme allo Spezia e al Venezia, ad aver subito meno gol in casa, solo 13, il Bari invece è la quinta squadra per gol fatti in trasferta sebbene poi lo score dei gol subiti è il peggiore tra le squadre nei primi 8 posti con 29 gol.

Precedenti a Parma: 28, 15 vittorie del Parma, 10 pareggi e solo 3 vinte, la prima nel 1931 per 0-1, la seconda nel ’74 per 0-1 e l’ultima nel 2011, in Serie A, per 1-2.

Le partite in Emilia tra le due squadre non sono mai state ricche di gol, per ben 20 volte infatti non sono stati segnati più di due gol nell’intero arco del match e la riprova è il fatto che il risultato più frequente, per ben 10 volte, è l’1-0 a favore dei padroni di casa.

Solo 3 sono i precedenti a Maggio, tutti in Serie B: 19 Maggio del ’74 con il Bari vittorioso per 0-1 (poi retrocesso in Serie C), 1 maggio del ’88 con il Parma vittorioso per 1-0 e 14 maggio del 95, in Serie A, con il Parma ancora vittorioso per 1-0.

I precedenti a Parma, nel girone di ritorno, con entrambe le squadre a ridosso dei primi posti risalgono al 86/87 quando il Parma vinse per 2-1 (ma nessuna delle due squadre riuscì a salire in Serie A), nel 87/88 quando, dopo la sconfitta per 1-0, il Bari perse il treno ed il ritmo per la promozione e nel 88/89 quando dopo lo 0-0 di febbraio il Bari riuscì a salire in Serie A .

 

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