La storia del Monterosi Tuscia, il paese più piccolo della Storia della Serie C

0
243
views

Piccola prefazione:
Per il primo appuntamento casalingo della stagione, torna una nostra vecchia rubrica che, quest’anno, verrà rispolverata soprattutto con le matricole e le squadre di ritorno nel professionismo (in questo stranissimo campionato con ben 7 neopromosse): Conosciamo i nostri avversari. Prima squadra è il Monterosi Tuscia, alla loro prima partecipazione in un campionato professionistico.

La storia del Monterosi Fuscia può essere una di quelle storie che, nel calcio moderno, definiamo come “favola”: una squadra portabandiera di un paesino di circa 4000 abitanti che, nel giro di meno di vent’anni, partendo dal bassi (anzi, dal bassissimo), arriva nel calcio professionistico, quello che conta, facendo di Monterosi il paese più piccolo della storia a raggiungere il professionismo.

Ma chi è il Monterosi? Dove si trova e come ha fatto ad arrivare in Serie C? 

Monterosi, come detto, è un paesino di circa 4000 anime in provincia di Viterbo, facente parte della così detta Tuscia, da cui quest’anno prende parte del nome. La Tuscia è uno storico territorio dell’alto Lazio, una volta chiamato Etruria, territorio una volta dominato dagli etruschi, successivamente conteso da carolingi e longobardi.

Nata nel 2004, la società tusciese ha avuto un’ascesa abbastanza veloce, stando soprattutto alla media delle squadre italiane, avendo conquistato il professionismo in soli 17 anni. Dopo gli 8 anni di Eccellenza laziale, tra il 2010 ed il 2016, utili soprattutto a trovare una stabilità economica e sportiva, la società biancorossa ci ha messo solo 5 anni ad imporsi nel dilettantismo per conquistare la Serie C. Prima della promozione dello scorso giugno, il Monterosi era arrivato vicinissimo alla conquista del titolo del proprio girone per ben due volte: 2020 e, addirittura, alla loro prima partecipazione in Serie D nel 2017, sinonimo che il progetto Monterosi esiste, è ben fondato ed ha addirittura ampi margini di crescita.

Il nostro segreto è molto semplice e si chiama unità. Io in mezzo alla squadra non sono il presidente ma sono Luciano, può sembrare qualcosa da folklore paesano ma è stato il motivo portante della possibilità di realizzare sogni come questo della Serie C” le parole del Presidente Luciano Capponi a TMW dopo la promozione, “Noi lavoriamo già da quattro mesi per la Serie C e abbiamo già fatto tutte le operazioni amministrative e burocratiche per essere pronti. […] Per me la Serie C è solo un passaggio, io sto già pensando alla Serie B.

Per ovvi motivi il Monterosi non può vantare di un campo sportivo all’altezza, non a caso lo stadio in cui giocherà le partite è quello di Viterbo che può vantare più posti a sedere (5.500) di tutta la popolazione monterosina, ma anche per questo la storia dei biancorossi è una bella favola, per lo meno per gli abitanti del posto. Abitanti del posto che, come detto in precedenza, grazie alla loro squadra porteranno in alto il nome della Tuscia, grazie alla nuova denominazione (Monterosi Tuscia FC) volta proprio a far dei biancorossi i portabandiera del territorio tusciese, sebbene in futuro, come annunciato dal Presidente, cambierà denominazione in Dragon Tuscia, “perché il posto in cui abito si chiama Terra dei Draghi“.

Come giocano?

Come prevedibile, il Monterosi ha dovuto cambiare buona parte della rosa per farsi trovare pronto all’esordio tra i professionisti: della scalata alla Serie C infatti, sono rimasti solo il capitano Buono e i difensori Piroli e Angeli, per il resto la rosa è composta da nuovi acquisti provenienti per la maggiore dalla terza serie nazionale.
Tra i nuovi arrivati spicca, più che altro per “conoscenza” il nome di Raffaele Costantino, ex giocatore del Bari che prenderà in mano le sorti dell’attacco biancorosso. Acquisto comunque di ben altro spessore è quello di Alessandro DI Paolantonio, anche lui vicino a vestire la maglia dei galletti solo un anno fa, destinato a prendere le redini del gioco del Monterosi per portarli ad una salvezza che, anche grazie al gran numero di neopromosse (7, ndr), è tutt’altro che impossibile.

Il mister dei biancorossi è David D’Antoni, ex centrocampista con un lungo passato tra Serie B e Serie C, che ha fatto del 352 un marchio di fabbrica, come buona parte degli allenatori di Serie C.
Grande densità a centrocampo, compattezza in fase difensiva e spinta sulle fasce saranno i 3 punti cardine del campionato monterosino, pronto a dar battaglia su ogni campo della categoria.

In porta mister D’Antoni dovrebbe confermare Marcianò, mentre in difesa dovrebbe fare il suo esordio il “colpaccio” Mbende, arrivato da svincolato dopo l’addio alla Viterbse, che dovrebbe affiancare Piroli e Rocchi nella solida difesa a 3 biancorossa.
A centrocampo pare scontato l’esordio di Di Paolantonio che troverà spazio accanto al capitan Buono e a Samuele Parlati, il faro del gioco monterosino. Sulle fasce invece Adamo sembra aver il posto sicuro sulla destra mentre sulla sinistra è lotta a due tra Cancellieri e Tonetto.
In attacco Ferri Marini affiancherà uno tra Costantino e Caon.